STORIA VERA

Quasi tre anni più tardi, mi sono svegliato nella scarna stanza del suo piccolo appartamento di periferia, ed ho percepito di essere vuoto, in un certo senso "morto".     ...un vuoto desolato e bianco, come qualcosa che tende ad attrarre tutto dentro di se. Non era delusione, perchè di tutto quello che mi era accaduto e che mi stava succedendo ero consapevole. Era solamente il vuoto.              

Non triste.

Non freddo.

Ho guardato la solitudine che aleggiava ormai nella stanza.

Ho capito che la mia fiducia era stata infranta indelebilmente. Ho guardato verso di lei e nel suo viso scavato e sciupato ho visto la bellezza. Si, come quella volta non l'avevo mai vista bella. Ho capito che non avrei potuto salvarla, non io: non ne avevo il coraggio neanche questa volta.

Ho capito quanto sarebbe stato difficile amare di nuovo.

Il sole caldo, ma non bollente che mi investì quando me ne andai da quella casa senza svegliarla era un sottofondo irreale, davanti alle mie lacrime. Lo stesso sole che mi ha carezzato quando ti sei sposata lo scorso Settembre, quando finalmente ti ho rivista, salva e apparentemente felice.

Ti auguro tutto il bene che posso. Ti auguro davvero tutto questo. Ma non posso negarlo: in quell'appartamento, un pezzo di me s'è perso. Non è bastato vederti felice per riavere indietro ciò che ero.

A volte la sera, quando torno dall'Università e mi siedo "accecandomi" di musica, provo lo stesso misterioso vuoto completo e mi accorgo che vorrei potere amare di nuovo senza pensarci. ...Ma non ci riesco e forse mi sto innamorando davvero di qualcuno perchè sento di aver di nuovo  paura...

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