CONFESSIONE

Il bicchiere di carta  non ancora vuoto che tra le mie dita si stava accartocciando ed il liquido appiccicoso del gin lemon che mi andava inzuppando le dita eraano solamente la conseguenza di quell'incredibile fuoco che ad un certo momento, non sono, per quanto in realtà mi ci sforzassi, riuscito a tenere a freno. ...E non è stato lo spavento del buio, ma l'impressione e sottolineo la parola impressione che per alcuni secondi che mi sono sembrati interminabili Tu stessi appoggiando la testa sulla spalla di quel ragazzo biondo accanto a te. Chiamerò questo fuoco gelosia se vuoi, ma a ben vedere io la definirei meglio come rabbia.

Rabbia di cosa?

Rabbia ceca e implacabile proprio nei miei riguardi. Sono oramai due anni che ti conosco ed in questi due anni non sono riuscito neanche ad accennare quello che provo per te. Non penso di poterlo fare neanche con le parole che posso scrivere su questa pagina e che, lo so, rimarranno solamente un seme, una spora, ...un grido inascoltato... un grido silenzioso, ma forte come la fame...

Perché oggettivamente è troppo difficile spiegare con parole quel sentimento che così prepotentemente valica le differenze tra di noi. ...Infatti, siamo così lontani, così diversi... te lo ripeto ancora una volta: sei così insondabile che non riesco ad entrare dietro al tuo sguardo. Questa tua ermeticità che fin dal primo momento, di te, mi ha affascinato, adesso dopo tutto questo tempo, dopo alcuni sogni che ho fatto negli ultimi tempi, mi turba profondamente.

Abbiamo parlato, ti ho tenuta a lungo sulle ginocchia, per accorgermi che, purtroppo, i discorsi che facciamo sono sempre gli stessi. Una volta su un mio fumetto ad un certo momento scrivevo: ..."Basta, oramai, non c'è più gioia!"... E' da ieri sera che mi accorgo che di gioia effettivamente non ce ne sta più... è troppo grande l'amarezza per qualcosa che non è mai successo... Sono ferito dalla profondità che ci divide. Ho cercato di fare cose che per un altra persona non avrei mai fatte, non sono certo di esserci riuscito, ma quello che è certo è che Tu mi hai lasciato un segno indelebile, che non potrò mai cancellare: il tempo potrà gettare polvere su questi due anni di "immobilità", ma Tu resterai, per sempre.

Non è la prima volta che cerco la forza, dentro di me, di darti una sorta di "addio", perlomeno per quanto riguarda i propositi che stanno più vicini al cuore... stavolta, però, mi pare davvero di non poter più portare con me certe speranze. E' da ieri sera che qualcosa è cambiato, nonostante sia stato più vicino a te di quanto in realtà non lo sia mai stato in passato... il problema vero alla fine credo che sia il fatto di non poterti in nessun modo riuscire a comunicare il calore che vorrei. E' come se trasmettessimo su due canali completamente diversi l'uno dall'altra, e anche se faccio di tutto per allargare il campo delle mie trasmissioni e delle mie ricezioni, in realtà non ti riesco ugualmente a percepire.

Cosa mi piacerebbe fare?

Osservare la tua luce...

Disegnare finalmente il tuo sguardo...

Ascoltare della musica "importante".

Non riesco davvero a concepire che tu non scorga messaggi nella poesia sottile e decisa di una canzone, questa sarebbe solo un'altra delle nostre differenze... io vorrei cantarti una canzone.

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