AQUILA D'ACQUA

aquila

Se guardo sotto di me vedo le fronde degli alberi che sembrano ferme rospetto alle mie piume nel vento.

Quelle foglie degli alberi che sono stanche e che arricciandosi contorte in meravigliosi riccioli di rosso e di bruno, si abbandonano nel vento freddo del nord.

I circoli che disegno nella gelida aria, "s'increspano", d'un tratto.

Una foglia secca galleggia sull'acqua di una pozzanghera sporca di fango, smorzando in tali anelli la propria caduta.

Ed è lì che capisco di non essere l'aquila che alta disegna cerchi nel cielo, ma di essere, invece, nell'acqua sporca di questa pozzanghera stagnante.

Credevo di essere un aquila che si librava maestosa nell'aria, ..lontano da ogni miseria d'uomo... invece sono solo un sasso, calpestato da quella stessa miseria.

Una pietra inanimata che sta in fondo a questa poca, lurida, acqua ...effimero ricordo di un temporale sulla campagna quasi spoglia.

 

Credevo di vivere.

 

Desideravo volare.

 

...ero morto ed inerme.

 

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